Francesco Marchegiani Pubblicato il 21/10/2020

Con l’avvicinarsi del Natale torna la curiosità sulle diverse tradizioni culinarie che attraversano l’Italia dalle Alpi al Mediterraneo.

Fermandosi in Abruzzo emerge subito la ricchissima tradizione fatta di piatti pastorali dell’articolato territorio montuoso ma anche di sapori e odori tramandati tra le famiglie dell’Adriatico. 

Tra questi non può mancare il Panducale, un dolce nato tra le stradine antiche di uno dei borghi più belli d’Italia. 
 

Origini del Panducale

Noto anche come Pizza di mandorle, in omaggio all’ingrediente principale, trova le sue origini ad Atri, dove veniva prodotto già dal XIV secolo. 

La sua fama si deve però ai duchi di Acquaviva che regnarono dal XIV secolo fino al XVIII, lasciando un’eredità significativa nella storia di questa terra. La leggenda narra che fu offerto, dalla popolazione del luogo, al nuovo regnante che ne restò talmente colpito da volerne trovare una fetta ogni giorno sulla propria tavola.

Il successo ottenuto nel ducato favorì la sua diffusione e nella metà del XVIII secolo era esportato praticamente in tutta Italia. Il suo legame con la famiglia, tuttavia, gli costò una crisi con la fine del ducato e si dovrà attendere la metà del secolo scorso per assistere alla riconquista della sua popolarità. 
 

Gli ingredienti

Il Panducale è un pane dolce dalla forma allungata i cui ingredienti principali sono le mandorle ma anche il cedro, i canditi e il cioccolato fondente che gli conferiscono un sapore particolare. 

- 150 grammi di zucchero,
- 150 grammi di farina, 
- 45 grammi di farina di mandorle, 
- 180 grammi di burro, 
- 5 uova, 
- 180 grammi di cioccolato fondente in scaglie, 
- 80 grammi di mandorle, 
- 80 grammi di cedro candito, 
- Lievito per dolci, 
- La scorza di mezzo limone. 
 

Un dolce che porta la storia di Atri.

Il suo aroma dolce e speziato riflette, del resto, il fascino screziato della sua terra di origine.

Atri, borgo di origine pre-romana in provincia di Teramo, si erge su una collina di quattrocento metri di altitudine a pochi chilometri dalle famose località costiere di Silvi Marina e Roseto degli Abruzzi. 

Le sue vie medievali custodiscono monumenti e palazzi antichi che insieme regalano un’atmosfera suggestiva ricca di storia.

Tra le meraviglie architettoniche del borgo non possiamo non citare il Palazzo dei Duchi Acquaviva, il Teatro Comunale e quello Romano e la Rocca medievale di Capo d’Atri. Sono inoltre presenti la Chiesa di Sant’Agostino, la Chiesa di San Nicola di Bari e la Cattedrale dell’Assunta con i suoi bellissimi affreschi del XV secolo.

Atri, inoltre, vanta la presenza di sei musei tra cui il Museo Civico Etnografico e il Museo Didattico degli Strumenti Musicali Medievali e Rinascimentali.

Sulla costa, invece, nelle acque antistanti la Torre di Cerrano, ci sono i suggestivi resti del molo e altre opere murarie, che insieme costituiscono l’Antico porto di Atri.

Un bagaglio architettonico ricco di cultura dove passato e presente si fondono in un unico tempo.