Francesco Marchegiani Pubblicato il 21/10/2020

Cos'è La Panarda

La Panarda è una tradizione della cucina abruzzese, che si fonda su una storia ricca di piatti di mare e di terra, frutto di un territorio variegato dalle mille sfaccettature. Il suo bagaglio è ricco di ricette, storie e sapori colmi di ingredienti, tra cui il calore della sua gente da cui prende origine la tradizione delle “Panarde”. 

Questa tradizione si presenta come una vera e propria esperienza del gusto e consiste in un banchetto che si protrae per ore e prevede la degustazione di diverse pietanze che può variare dalle 35 alle 50 portate, ispirate alla tradizione dei piatti tipici dell'Abruzzo.

L'origine del nome

L’origine del nome Panarda è incerta. L’etimologia della parola deriverebbe dalla fusione della parola greca Pan che significa “tutto”, e dall’arabo Har o Hariq, “caldo”. Altri, invece, sostengono che provenga dalle forme dialettali e dalla fusione di “pane” e “lardo”, due ingredienti sempre presenti in questo tipo di banchetto. È certo però che venga utilizzata per indicare una situazione di abbondanza, in questo caso riferita al cibo ma con un valore sociale e religioso. 

La leggenda vuole che sia stata istituita da Re Carlo, durante l’inaugurazione, nel 1304, del Mastrogiurato nei pressi di Napoli. Esistono comunque diverse testimonianze che descrivono il banchetto delle Panarde come un evento che si era soliti organizzare in occasione di matrimoni, nascite o raccolti proficui

La Tradizione delle Panarde: come funzionava

L’organizzatore del banchetto, che metteva a disposizione lo spazio e le pietanze, veniva chiamato “Panardiere”, questa figura si accompagnava al cosiddetto “Guardiano della Panarda”, che aveva il compito di assicurarsi che gli invitati non rifiutassero alcuna portata, gesto che veniva interpretato come una mancanza di rispetto. Uno degli aspetti più curiosi è che il Guardiano era armato di fucile e ripeteva bonariamente “Magne o te spare”. 

Le portate seguivano una logica ben precisa. Si iniziava dagli antipasti di magro, seguivano le zuppe e i brodi di carne e i salumi tipici per poi passare ai primi piatti, come i timballi e i maccheroni. In seguito si passava ai secondi in cui erano sempre presenti porchetta, agnello, cacio e uova ed i formaggi freschi. Infine i dolci tra cui la pizza dolce di pan di Spagna, le ferratelle e i mostaccioli. Tra una portata e l’altra venivano inoltre serviti diversi decotti per favorire la digestione. 

Le Panarde al giorno d'oggi

Storicamente l’ultima edizione delle Panarde risalirebbe alla fine dell’800 quando un signore benestante aquilano ha offerto ben 28 portate, ciascuna annunciata da una salva di cannone, in onore di personaggi illustri come Gabriele D’Annunzio e Maltide Serao. 

In tempi contemporanei è stata messa in risalto per la prima volta dall’Istituto Alberghiero di Villa Santa Maria, nel 1994, a scopo didattico e culturale. Ancora oggi resta comunque un’usanza presente nelle famiglie di Cicliano in occasione della Festa dell’Assunta.